34
stile

SERATA DI SOLIDARIETA PER LE POPOLAZIONI ALLUVIONATE
CAMPI CHIAMA, GAVINANA RISPONDE!
Lo scorso 2 novembre non è stato un giorno come gli altri. In poche ore la pioggia di mesi si è riversata sulla Toscana, provocando l’esondazione di diversi fiumi e torrenti.
Nella piana fiorentina in particolare è stata Campi Bisenzio a subire i danni maggiori.
Questi danni sono frutto di incuria e mancanza di manutenzione del territorio. Ogni voce di spesa infatti è vista solo in funzione del suo eventuale ritorno economico, e se non genera un profitto è una voce da tagliare: gli operai del Comune sono ridotti ai minimi termini, non ci sono fondi per dragare i fiumi oppure pulire tombini e fognature.
Non esiste nessun piano di prevenzione e non esiste alcun piano di gestione di situazioni simili.
Tanto, troppo, tutto lasciato al caso.
Nella piana fiorentina in particolare è stata Campi Bisenzio a subire i danni maggiori.
Questi danni sono frutto di incuria e mancanza di manutenzione del territorio. Ogni voce di spesa infatti è vista solo in funzione del suo eventuale ritorno economico, e se non genera un profitto è una voce da tagliare: gli operai del Comune sono ridotti ai minimi termini, non ci sono fondi per dragare i fiumi oppure pulire tombini e fognature.
Non esiste nessun piano di prevenzione e non esiste alcun piano di gestione di situazioni simili.
Tanto, troppo, tutto lasciato al caso.
I pompieri sono sotto organico già per la gestione dell’ordinario, ricorrendo sistematicamente alla figura del volontario, figuriamoci in una situazione simile, tanto da essere costretti al raddoppio dei turni.
Noi non vogliamo e non chiamiamo l’esercito in strada: vogliamo che i mezzi e finanziamenti di cui dispone l’esercito vengano dirottati sulla spesa sociale a beneficio della collettività.
La Protezione Civile, nonostante le centinaia di volontari che hanno risposto presente fin dal primo momento, mostra tutti i limiti di una struttura ormai completamente snaturata rispetto al suo ruolo formale e sempre più legata a logiche di controllo del territorio più che alla sua cura.
Noi non vogliamo e non chiamiamo l’esercito in strada: vogliamo che i mezzi e finanziamenti di cui dispone l’esercito vengano dirottati sulla spesa sociale a beneficio della collettività.
La Protezione Civile, nonostante le centinaia di volontari che hanno risposto presente fin dal primo momento, mostra tutti i limiti di una struttura ormai completamente snaturata rispetto al suo ruolo formale e sempre più legata a logiche di controllo del territorio più che alla sua cura.
Questi danni sono il risultato della continua cementificazione del territorio, soprattutto per quanto riguarda la piana fiorentina che in Toscana detiene il “record”.
Basta riavvolgere il nastro di pochi mesi per tornare al dibattito creatosi attorno alla possibilità di costruzione dello stadio a Campi.
Un dibattito acceso su temi che mai però hanno preso in considerazione il rischio idrogeologico.
Pensiamo a cosa avrebbero voluto dire nuove strade, parcheggi, spalti, centri commerciali e alberghi in una zona che oggi è sommersa dall’acqua.
Lo stesso vale per l’ampliamento dell’aeroporto, cavallo di battaglia molti dei politici locali sia di centrodestra che di centrosinistra.
Basta riavvolgere il nastro di pochi mesi per tornare al dibattito creatosi attorno alla possibilità di costruzione dello stadio a Campi.
Un dibattito acceso su temi che mai però hanno preso in considerazione il rischio idrogeologico.
Pensiamo a cosa avrebbero voluto dire nuove strade, parcheggi, spalti, centri commerciali e alberghi in una zona che oggi è sommersa dall’acqua.
Lo stesso vale per l’ampliamento dell’aeroporto, cavallo di battaglia molti dei politici locali sia di centrodestra che di centrosinistra.
Questi danni sono anche il risultato di una crisi climatica che è già tra noi.
A Gavinana sappiamo bene cosa voglia dire subire un evento climatico estremo: ci ricordiamo il vero e proprio uragano che si è scatenato sulle nostre teste il 2 agosto del 2015, allagando l’intero quartiere e distruggendo il parco dell’Anconella.
A Gavinana sappiamo bene cosa voglia dire subire un evento climatico estremo: ci ricordiamo il vero e proprio uragano che si è scatenato sulle nostre teste il 2 agosto del 2015, allagando l’intero quartiere e distruggendo il parco dell’Anconella.
La solidarietà diffusa in questi giorni è stato elemento spontaneo e importante sia per il morale che sul piano pratico, tra strade, cantine e case svuotate e ripulite.
Abbiamo visto le strade di Campi piene di studenti e studentesse. In alcune scuole è stata proprio la loro pressione sulla dirigenza scolastica a fare sì che le assenze di chi andava a spalare non venissero conteggiate ai fini della valutazione, con buona pace di chi li accusa di non aver voglia di lavorare.
Purtroppo, nonostante i morti e la distruzione, nonostante la dichiarazione dello “Stato d’Emergenza” la produzione industriale e il lavoro non hanno avuto sosta e chi il sabato e la domenica era a spalare il lunedì è dovuto già rientrare a lavoro. Gli stessi alluvionati si sono dovuti arrangiare tra ferie e giorni non retribuiti e un misero “bonus indennità” dei fondi INPS. Per le aziende e i loro macchinari invece sono saltati subito fuori 100 milioni di euro, con la promessa di altri 200 in arrivo.
Abbiamo visto le strade di Campi piene di studenti e studentesse. In alcune scuole è stata proprio la loro pressione sulla dirigenza scolastica a fare sì che le assenze di chi andava a spalare non venissero conteggiate ai fini della valutazione, con buona pace di chi li accusa di non aver voglia di lavorare.
Purtroppo, nonostante i morti e la distruzione, nonostante la dichiarazione dello “Stato d’Emergenza” la produzione industriale e il lavoro non hanno avuto sosta e chi il sabato e la domenica era a spalare il lunedì è dovuto già rientrare a lavoro. Gli stessi alluvionati si sono dovuti arrangiare tra ferie e giorni non retribuiti e un misero “bonus indennità” dei fondi INPS. Per le aziende e i loro macchinari invece sono saltati subito fuori 100 milioni di euro, con la promessa di altri 200 in arrivo.
Riteniamo importante non scivolare solo nei racconti edulcorati con i titoloni sugli “angeli del fango”.
Tra quei cosiddetti “angeli” ci sono tutte le categorie che questo sistema criminalizza e colpisce quotidianamente: ultras, giovani, immigrati, militanti politici.
Vogliamo tenere agganciata questa grande risposta solidale alla lotta necessaria perché venga invertita la tendenza che produce questi disastri.
Tra quei cosiddetti “angeli” ci sono tutte le categorie che questo sistema criminalizza e colpisce quotidianamente: ultras, giovani, immigrati, militanti politici.
Vogliamo tenere agganciata questa grande risposta solidale alla lotta necessaria perché venga invertita la tendenza che produce questi disastri.
Per questo rilanciamo l’appello alla solidarietà nei confronti della popolazione di Campi, Prato e tutte le aree colpite dalle inondazioni.
Invitiamo quindi tutto il quartiere a una cena e una serata il cui ricavato andrà interamente agli alluvionati: sabato 25 novembre al CPA Fi-Sud alle ore 20:30 cena popolare e dalle 22 in sala concerti:
Invitiamo quindi tutto il quartiere a una cena e una serata il cui ricavato andrà interamente agli alluvionati: sabato 25 novembre al CPA Fi-Sud alle ore 20:30 cena popolare e dalle 22 in sala concerti: